Se ti dico mostri, a cosa pensi?
C’è chi penserà alla paura, chi all’orrore, chi all’inspiegabile fascino per l’ignoto; qualcuno penserà alla guerra, qualcun altro alla politica e alla società, oppure al concetto di deformità, di interiorità disturbata o diversità rispetto all’ordinario.
Per il progetto espositivo MONSTRA. Una mostra prodigiosa, che inaugurerà venerdì 7 marzo 2025 alle Gallerie di Piedicastello a Trento, l’associazione Alchemica APS - promotrice della mostra - e la curatrice Camilla Nacci Zanetti, hanno pensato prima di tutto alle opere di un nutrito gruppo di artisti che lavorano sul tema del mostruoso e del fantastico.
Attraverso i linguaggi dell’arte visiva, dalla pittura alla scultura, al video, all’installazione, alla performance, la mostra propone una rilettura dell’immaginario legato al mostro, o meglio ai MONSTRA che sono arrivati al nostro presente.
Arte contemporanea, quindi, ma non solo: la collaborazione con la Fondazione Museo storico del Trentino è stata fondamentale per una ricerca in archivio di quelli che sono stati i mostri del Novecento: la propaganda, la guerra, il colonialismo, le differenze sociali; grazie ai prestiti del MuSe sarà possibile trovare in mostra anche alcuni mirabilia connessi al mondo scientifico e delle pseudoscienze; inoltre, grazie alla collaborazione con il METS di San Michele all’Adige (TN), ci sarà la possibilità di fare un tuffo nell’antropologia culturale del territorio attraverso la scoperta di alcune mostruose maschere della tradizione carnevalesca.

L’aspetto ancora più sorprendente della mostra è la quantità di riferimenti a questi mondi apparentemente lontani tra loro, ma accomunati dall’attrazione per ciò che, in fondo, non conosciamo, e che pertiene al regno ancora inesplorato della fantasia. Sarà compito dei 26 artisti in mostra riannodare i riferimenti tematici che si celano dietro al simbolo del mostro, abbattere le barriere del pregiudizio e guidare i visitatori attraverso un percorso allestitivo volutamente fluido e pregno di libere associazioni, proponendo figurazioni che suggeriscono nuove ibridazioni e chimere, piccoli mondi apocalittici e riferimenti al mostro interiore che, con uno sforzo di inversione di prospettiva, cerchiamo di nascondere dietro le nostre maschere quotidiane.